Area Lavori Pubblici, Gabinetto del Sindaco
Servizio Spazi Aperti e Spazi Verdi Pubblici
FINESTRA SUL VERDE URBANO:
GIARDINI STORICI E CURA DEGLI ALBERI
Presentazione degli Spazi Aperti e Verdi Pubblici del Comune di Trieste e programma di cura degli alberi
Il verde è un bene prezioso che a volte può sembrare di semplice gestione, ma che invece richiede uno sforzo non indifferente a livello umano e monetario. I siti che vengono gestiti direttamente dagli operai del Verde Pubblico sono:
Il giardino Muzio de Tommasini che si trova nel cuore della città, tra via Giulia e via G. Marconi, un vero e proprio “polmone”. Il nome è ispirato al botanico e politico italiano Muzio Giuseppe Spirito de’ Tommasini, (Trieste, giugno 1794 – Trieste, 31 dicembre 1879) che lo ideò tra il 1854 e il 1864, e al suo interno troviamo un busto a lui dedicato. Altri busti che si possono ammirare passeggiando per i vialetti ombreggiati sono quello dello scrittore Italo Svevo a cui il luogo è legato per il romanzo “La Coscienza di Zeno” , quello di James Joyce che soggiornò e lavorò per alcuni anni nella città, oltre a quelli di altre persone illustri che hanno legato il loro nome a Trieste. Il parco, che ha subito una recente ristrutturazione, è ampio all’incirca 30.000 mq. Al suo centro si trova un’incantevole laghetto. Èprovvisto di area giochi per i bambini ed è divenuto, nel tempo, un luogo usato da atleti principianti e meno per effettuare delle salutari sgambate;
La Villa Engelmann, un giardino romantico inglese situato tra via di Chiadino e via dei Porta, costruito su pastini e con aiole di piante perenni che, dalla primavera a fine estate, offrono delle incantevoli sfumature di colore. La villa, denominata anche Villa Frida, era stata progettata nel 1840 per incarico di Francesco Ponti di Milano e completata nel 1843. Il parco, dopo essere stato donato alla Croce Rossa da Werner Engelmann, divenne comunale nel 1973. L’area verde, che occupa una superficie di circa 14.000 mq, ha subito nel corso degli anni interventi di riqualificazione, l’ultimo dei quali ha vinto nel 1998 il premio “Milflor” come migliore realizzazione in ambito pubblico di media-piccola grandezza. Anch’essa è provvista di area giochi ed ha, come il giardino Tommasini, una pista dedicata ai pattini a rotelle dotata però di una originale copertura in legno;
La stupenda Villa Revoltella, un parco storico che oltre alla bellezza dei prati e degli alberi secolari, offre una vista stupenda sulla città e sul nostro golfo. Non a caso viene scelta dagli sposi come cornice per un momento così speciale. La Villa, che si estende per circa 50.000 mq, è stata recentemente arricchita di una collezione di lavande che accompagna la discesa della scalinata al parco giochi il quale è munito anche di un campo da basket. Nella parte superiore, davanti alla chiesa costruita con pietra del Carso dall’architetto praghese Kranner, c’è il laghetto popolato da pesci rossi e tartarughe. Scendendo lungo il viale principale, si giunge allo chalet, costruito nel 1860 su progetto dall’architetto berlinese Hitzig, dal quale si gode di una vista mozzafiato sul mare. La struttura è sicuramente un luogo molto caratteristico per celebrare le nozze pronunciate con rito civile.
Non tutti conoscono la Villa Sartorio, situata in via dei Modiano. Costruita nel 1807 da Pietro Sartorio, venne acquistata dal Comune nel 1911 e per alcuni anni il giardino rimase chiuso al pubblico. Recentemente la Soprintendenza ha collaborato con il Comune ad un progetto di restauro del parco con lo scopo di riaprirlo alla cittadinanza. Anch’essa è provvista di un parco giochi per i bambini, ed è situata in un’area semi pianeggiante che offre una bella vista sul mare. Questo giardino è una piccola oasi subito al di fuori del traffico cittadino.
Inoltre dal personale che effettua la manutenzione vengono gestiti l’aiola della rotonda del Boschetto, semplice ma che, grazie ad un prato tenuto costantemente ordinato e ad una bella zona di perenni, non lascia sicuramente indifferenti.
L’aiola di Piazza Oberdan che con i suoi Cercis Siliquastrumo albero di Giuda e le sue rose omaggia costantemente di un tocco di colore.
Quella che si trova nella punta di Piazza Garibaldi, composta da Otto Luyken e Hibiscus Syriacus, la quale fa da base alla famosa Madonnina dorata.
L’aiola di Piazza San Giovanni che, costantemente curata e rigenerata da fioriture stagionali, fa da sfondo al monumento a Domenico Rossetti.
Inoltre quella di largo Riborgo, piccola ma che, grazie alla costante manutenzione e a una continua reintegrazione di piante stagionali suggestive, incanta chi passeggia lungo il Corso Italia o proviene dalla zona del Teatro Romano.
La gestione delle suddette aree richiede una presenza costante e una manutenzione varia Essa prevede la pulizia di vialetti e aree gioco, la cura di piante e arbusti, lo sfalcio e la riseminazione dei prati, la potatura e il contenimento delle piante perenni e la piantumazione delle piante stagionali, oltre che ad interventi vari sulle alberature. Tale manutenzione necessita di un bagaglio di conoscenze vasto, sia a livello pratico che teorico, che il personale possiede grazie alla pratica sul campo e a corsi di aggiornamento seguiti negli anni.
CONTROLLO SULLE ALBERATURE
Consistenza patrimonio arboreo
Viali | 10300 |
Giardini | 6050 |
Parchi | 106500 |
TOTALE ALBERATURE | 122850 |
Alberi censiti (in 302 siti) | 16350 |
Patrimonio arboreo censito
16.350 alberi sviluppati nei viali e giardini distribuiti in 302 località.
Specie prevalenti in ordine di numero:
Platano, Pino, Leccio, Bagolaro, Tiglio, Ippocastano, Carpino.
Oltre alla manutenzione diretta, appoggiandoci a ditte appaltatrici, si eseguono costanti monitoraggi sulle alberature presenti nel territorio e, nel caso si riscontrassero le condizioni di pericolo, vengono eseguiti i necessari interventi.
Tale monitoraggio si basa sul sistema VTA (Visual Tree Assessment) metodo che oggi è regolarmente riconosciuto per stabilire la pericolosità di un albero e per definire gli interventi per la sua messa in sicurezza. Più in particolare, si propone di dare una valutazione delle probabilità di rischio caduta di un albero; è importante sottolineare che il parere tecnico non implica il calcolo di un valore di pericolosità né tanto meno significa predire con esattezza quando l’albero potrà cadere, bensì comporta l’attribuzione della pianta esaminata ad una determinata categoria di rischio.
Le classi di rischio sono cinque: A, B, C, C/D, D
- Classe A: In questa classe sono inseriti gli alberi che non presentano difetti strutturali; nella scheda biometrica si indicano i futuri controlli e interventi agronomici da eseguire, le probabilità di caduta degli alberi interi o loro parti, sono legati a fenomeni statisticamente non prevedibili.
- Classe B: Sono inseriti a questa classe gli alberi che presentano lievi difetti strutturali; le probabilità di caduta e schianto sono riconducibili alla classe A; va tenuto presente che i difetti riscontrati possono nel tempo aggravarsi e che è quindi necessario approntare e programmare gli interventi manutentivi necessari.
- Classe C: Gli alberi iscritti a questa classe presentano rilevanti difetti di portamento e strutturali, che si possono rapidamente aggravare e nel caso non si mettano in atto le soluzioni individuate (potature consolidamenti ecc.) possono rapidamente aggravarsi e passare ad una classe di rischio superiore.
- Classe C/D: In questa classe sono inseriti gli alberi che presentano gravi difetti strutturali e il pericolo di schianti o ribaltamento sono molto elevati, quindi è necessario ricorrere velocemente a tutte le procedure tecnico-agronomiche atte a ridurre i rischi ed a mettere gli alberi in condizione di sicurezza tali da riportarli nella classe di rischio minore possibile, avendo cura di predisporre dei controlli periodici, semestrali o annuali.
- Classe D: Appartengono a questa classe quelle piante che presentano gravissimi difetti morfologici e strutturali. I rischi di caduta e schianti sono elevatissimi ed il ricorso ad efficaci tecniche conservative e preservative è da considerarsi poco praticabile perciò le piante devono essere abbattute e sostituite nel più breve tempo possibile.
L’intenzione è di mettere a conoscenza la cittadinanza del programma di abbattimento delle specie arboree che, a seguito del monitoraggio che si è sopra spiegato, vengono giudicate pericolose e che rientrano nella classe D o C/D.
A tale scopo verrà presentato mese per mese, l’elenco delle piante che verranno abbattute con le relative schede compilate da i tecnici della ditta che ne ha eseguito il monitoraggio, in modo che l’utenza abbia una visione più completa delle procedure che vengono adottate.
Si ritiene inoltre opportuno specificare che il regolamento sul Verde Pubblico prevede, a seguito di un abbattimento, l’obbligo di sostituire la pianta abbattuta con un nuovo esemplare.
Con la ditta appaltatrice, ad oggi 15 luglio 2014, sono stati verificati 700 alberi, di cui 6 sono in fase di abbattimento e di relativo reimpianto.
MESE DI GIUGNO 2014:
Località Via del Coroneo |
Specie e codice albero Platanus hybrida |
Diametro 37 cm |
Classe D |
Data controllo: 6 giugno 2014
L’esemplare è dominato dalle piante limitrofe e ha parte della chioma secca, con presenza di basidiomi di Phellinus punctatus, probabile agente originario della avvenuta devitalizzazione. Dopo la rimozione di branche e rami secchi, necessaria per evitare la caduta degli stessi, e considerata la degradazione del legno dovuto al fungo presente, la chioma risulterebbe asimmetrica e fortemente bilanciata, con la parte vitale protesa in direzione del cortile dell’immobile vicino. Anche a seguito di una, difficile, potatura di riforma, l’esemplare risulterebbe fortemente penalizzato, con scarse prospettive future (per la presenza del fungo parassita che troverebbe ulteriore sviluppo sulle nuove, grosse ferite da potatura al castello) e con scarso valore estetico.
Località Viale D’Annunzio |
Specie e codice albero Platanus hybrida |
Diametro 41 cm |
Classe
D Data |
Data controllo: 8 giugno 2014
Il difetto principale è una cavità al castello dovuta alla degradazione di una vecchia ferita generatasi a seguito della perdita di una branca primaria. Il controllo con percussione con martello gommato ha rivelato che la cavità è estesa in maniera profonda sia lateralmente all’apertura della cavità, sia nella zona del fusto diametralmente opposta. La degradazione coincide con il punto di massimo trasferimento degli stimoli meccanici dalla chioma al fusto che, considerata la forma della chioma e il suo sbilanciamento, comporta anche dei notevoli stimoli alla torsione, ragione principale della rottura delle branche. Si ritiene pertanto che non ci siano più margini di sicurezza tali da ritenere le branche sicure, né che il platano abbia delle buone prospettive future.
Località Viale D’Annunzio |
Specie e codice albero Platanus hybrida |
Diametro 36 cm |
Classe D |
Data controllo: 8 giugno 2014
L’esemplare vegetativo versa in condizioni vegetative pessime ed è prossimo al disseccamento.
Località Via Angelo Emo |
Specie e codice albero Robinia pesudoacacia |
Diametro 45 cm |
ClasseD |
Data controllo: 5 giugno 2014
L’esemplare ha scarso vigore vegetativo e presenta molti seccumi su tutta la chioma, in particolare modo sulla porzione centrale. A seguito di una rimonda del secco la chioma si presenterebbe fortemente asimmetrica e sbilanciata. L’esemplare è comunque destinato ad un declino progressivo.
Località Via Angelo Emo |
Specie e codice albero Robinia pesudoacacia |
Diametro 36 cm |
Classe D |
Data controllo: 5 giugno 2014
L’esemplare ha vigore vegetativo molto scarso e presenta molti seccumi apicali e branche totalmente secche. A seguito di una rimonda del secco la chioma si presenterebbe fortemente asimmetrica e sbilanciata. L’esemplare è comunque destinato ad un declino progressivo.